Hanno fissato una data e un'ora precisa. Il luogo lo sai da quando ti hanno condannato. Adesso la tua vita ha una scadenza, come la carne in scatola.
Sei clamorosamente colpevole o sei velatamente innocente? Non ha importanza se a distanza di anni scopriranno che è stato un errore oppure se ti verranno imputati dei nuovi capi di accusa, di cui non si era a conoscenza, ora hai una data di scadenza.
Ti sei pentito o no? Hai chiesto scusa o perdono a chi hai causato sofferenza? Avresti desiderato riscattare quel che rimaneva della tua vita, conducendola in maniera diversa, rifaresti quel che hai fatto se potessi oppure il pentimento è tale che questa condanna arriva come una liberazione? Non importa, perché adesso hai una data di scadenza.
Che sentimenti affollano il tuo cuore, comprimendolo prima ancora che lo faccia l'iniezione letale che ti spareranno nelle vene? Hai paura? Sei angosciato o hai anestetizzato la tua anima? Hai confidato a qualcuno (un parente, un amico, un prete) quel che provi o morirà tutto con te? Perché quel che si prova a essere giustiziati lo sa solo il condannato. Sei riuscito a cenare ieri sera o hai digiunato con lo stomaco contratto per il panico? Non ha importanza, perché hai una data di scadenza.
Arriva una notizia. Quello che doveva essere giustiziato prima di te, Clayton, è morto male, se così si può dire. Qualcosa è andato storto. Hanno rinviato la tua esecuzione. Ora, non hai più una data di scadenza.
Come ti senti?
Non ha importanza.
Abbiata cura di voi e della vostra compassione.
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