Ci sono molti motivi per cui dovremmo smettere di giudicarci e, quindi, di giudicare il prossimo.
Quasi mai il giudizio si rivela fondato. Spesso pesa come una pietra sulla nostra o altrui testa, ma, anche quando coglie una piccola parte di noi, tralascia grandemente il resto.
E' un forte inibitore della crescita personale e crea dei veri e propri danni nei più giovani.
Quando lo esprimiamo apertamente nei confronti di qualcuno, è come se ci volessimo elevare sopra le parti costringendo l'altro a meritare il nostro favore. E questo vale anche per il giudizio positivo.
Quando stiamo giudicando, abbiamo smesso da un pezzo di ASCOLTARE.
Se il giudizio è così inefficace e dannoso, il pregiudizio che, lo dice la parola stessa, viene prima del giudizio, è il terreno in cui crescono ignoranza e restrizione mentale.
Quando lo esercitiamo, crediamo di sapere quello che qualcuno dirà ancora prima che apra bocca (e ci perdiamo le meravigliose parole che avremmo potuto ascoltare).
Crediamo di sapere il colore degli abiti dell'altro ancora prima che questi si sia tolto il cappotto e sappiamo già cosa pensarne.
Crediamo di sapere tutto su altre culture, su altri paesi, e non ci siamo mai mossi da casa neanche con la fantasia (che peraltro soccombe in presenza del pregiudizio).
Crediamo di aver esplorato la mente di molti altri e di conoscerla a menadito, quando a malapena siamo consapevoli dei nostri pensieri.
Ora dimenticate quello che ho scritto ed esercitiamo l'astinenza del giudizio e dal pregiudizio, anche e sopratutto nei confronti di chi giudica.
Abbiate cura di voi e ... non giudicatevi né prima né dopo!
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