Il titolo di questo post è una provocazione per me che sono stata cresciuta a pane e sospetto.
Per l’ennesima volta, la Vita mi sta dimostrando che ci si può fidare.
Posso riporre fiducia in Lei e nelle persone che amo.
Non è facile.
Quando voglio andare dritta per la mia strada, ecco che trovo un
ostacolo che mi blocca il percorso. Così, frustrata e in collera, devo
tornarmene indietro e trovare un’altra via. Dopo giri tortuosi, il risultato si
presenta inaspettato. Altre volte mi preparo a scalare una montagna e dopo un paio di passi la vetta è già lì, oppure il successo si
presenta sotto mentite spoglie. In alcuni casi capisco il senso dei ritardi o
degli anticipi, più spesso rimangono oscuri, come i disegni che il Destino
intesse per me.
Ma sempre mi ritrovo a ringraziare e a dirmi che potevo fidarmi, anche
del dolore.
A questo proposito, mi torna alla mente un brano che ho presentato
durante un incontro al Salone del Libro di Torino di quest’anno. È una
storiella che ho riscritto a mio modo e che conosco da una vita (ma ne ignoro
l’autore).
Eccola …
“Alla fine dei miei giorni,
sedevo su una collina di sabbia in riva al mare.
Sulla sabbia bagnata dall’acqua,
una lunga fila di orme: il cammino che era stata la mia esistenza. Ma non
c’erano solo le mie orme: c’erano anche quelle che la Madre Vita aveva
lasciato, accompagnandomi.
I miei passi apparivano a volte
leggeri, a volte pesanti. A volte spensierati, a volte impauriti. A volte
sembravano una danza, a volte erano trascinati e stanchi, ma sempre le impronte
della Vita mi seguivano: delicati e possenti allo stesso tempo.
Poi notai che, per lunghi tratti,
rimanevano un solo tipo di orme. Ricordavo quei momenti: erano i momenti più
bui della mia esistenza. Quelli in cui temevo di non farcela, quelli in cui
avevo desiderato farla finita.
Allora mi rivolsi alla Vita,
colmo di rabbia: «Perché mi hai abbandonato proprio nel momento del bisogno?»
le chiesi.
Una voce al mio fianco mi rispose
ed io mi volsi di scatto, perché pensavo di essere solo.
La Vita mi sorrideva e indicava
la sabbia bagnata. «Io sono sempre stata con te. I tratti in cui vedi solo una
fila di orme sono i momenti difficili, quelli in cui ti portavo tra le mie
braccia».
Sono sempre stato in ottime
mani.”
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