Tutte le volte che mio figlio si prepara a sfoderare il suo lato eroico, parte da una condizione che può sembrare anomala.
Poco prima di buttarsi in un'impresa, il suo viso è attraversato da una gamma di emozioni fortissime: smarrimento, indecisione, paura, ( a volte) un pizzico di disperazione.
Poi, la svolta. Qualcosa fa click e lui ha già deciso, è già pronto, è già partito.
Scala vette altissime, si getta dall'alto (sotto c'è il materasso!), affronta le separazioni più dolorose.
Verrebbe da dire che ogni atto di coraggio sia preceduto da un momento di paura (o simili).
Del resto, è meno coraggioso o più coraggioso colui che prova paura e, nonostante questa, riesce in quel che desidera?
Certo, abbiamo la testa piena di immagini di eroi che non chiedono mai.
Ma che atto di coraggio è, se non hai provato la paura prima?
E' un atto di coraggio solo perché altri non ce l'avrebbero fatta?
Tanto più forte è il timore e tanto più grande è l'atto di forza che ne consegue.
E' un incitamento a tutti i "fragili" in ascolto. Non si è solo fragili se ci si riesce a barcamenare nella vita nonostante la propria presunta fragilità, si è forti.
L'atto eroico che compiremo è già in nuce in quel fremito di paura che sembra bloccarci.
Il coraggioso entra in scena quando meno te lo aspetti e mette a segno il colpo decisivo.
Il cuore e lo zaino oltre l'ostacolo, capitani coraggiosi!
Abbiate cura di voi ... e dei vostri atti di pauroso coraggio!
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