lunedì 10 febbraio 2014

No, è blu!

Per mio figlio in questo periodo le cose sono tutte blu. Quelle che effettivamente lo sono e quelle che, a prima vista, sembrerebbero di un altro colore.
Facendo un gioco all'asilo, le maestre hanno mostrato un oggetto che i più avrebbero indicato come rosso e tutti i bimbi si sono affrettati a rispondere: rosso!
Poi, solitaria, ma decisa, si è sollevata la voce del mio pargoletto che ha puntualizzato: "No, è blu!"
Le parole sono usate come convenzioni, etichette attaccate a oggetti per non dover passare una giornata a spiegare: "Vai a prendermi la forbice gialla in cucina, per favore". (E poi andiamo a prendercela da soli perché ci siamo stufati di mimare!)
Hanno una loro vita, un loro profumo, una loro musicalità, una loro spiritualità ed è per questo che non la perdono neanche quando vengono spostate. Ed hanno molto potere: definiscono tutto il nostro mondo.
Allora, per continuare la riflessione iniziata con il post "L'unione degli inconciliabili", vi proporrei questa settimana di provare a spostare le parole (i nomi, gli aggettivi, i verbi, quello che volete) di alcune cose e di immaginarle sotto una nuova luce.
Possiamo giocare con i colori: come sarebbe il mare se fosse rosso? Il mondo non sembra tutto più fiabesco se spostiamo i colori?
Possiamo giocare con i sostantivi e gli aggettivi: immaginiamo di chiamare il nostro amico leghista "immigrato cladestino", come sarebbe? (Incredibile! Lo sto facendo in questo momento e sbarcando da un cencioso relitto del mare sembriamo un po' tutti disperati e bisognosi di cure. Ma forse questo gioco non piacerà a tutti!)
Possiamo giocare con i verbi: invece di "devo", possiamo dire "voglio"  e vedere cosa succede a tutte quelle situazioni in cui ci sentiamo costretti a fare qualcosa. Vi assicuro che la trasformazione è garantita.
Infine, possiamo dare un nome più simpatico o canzonatorio a cose, o persone, che ci stanno antipatiche. (Per esempio, possiamo chiamare "trottolino amoroso" il capo che ci scaravanta sulla testa una valanga di lavoro).
E ricordiamoci che anche se tutti definiscono una cosa in un certo modo, non significa che dobbiamo fare altrettanto.
"Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza". (Albert Einstein)

Abbiate cura di voi e ... di tutto ciò che ( a dispetto di tutto) vi sembra blu!




1 commento:

  1. C'era una volta un bambino, andava alla scuola primaria (le elementari, per capirsi), quando guardava la Tv vedeva i puffi e li immaginava di vari colori e col cappello bianco. Un giorno la maestra chiese agli alunni di fare un disegno che avesse come tema i cartoni animati e lui disegnò i puffi. Tutti colorati! Ognuno col colore che lo contraddistingueva: Brontolone rosso acceso, Puffetta color cappuccino, Saccente verde acidello e Grande Puffo celeste calma.
    Prese un bel voto per il disegno, ma i compagni non capivano... "ma i puffi son blu e bianchi, perchè ha preso un bel voto?"
    Vi confesso che sentendo quelle parole ci rimase un pò male, ma tant'è.. Tempo dopo i suoi genitori cambiarono la Tv e passarono da quella in bianco e nero a quella a colori e anche lui scopri che i puffi effettivamente erano tutti blu e tutti uguali!! "Poco male" - pensò - "Sono meglio come li ho disegnati io!"

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