C'era una volta uno stagno abitato da vari tipi di rane: alcune erano verdi, altre nere, altre rosse, ma c'era anche qualche rarissimo esemplare di colore bianco.
Lo stagno era spesso fangoso, perché la maggior parte delle rane amava sporcarlo senza pulire. Le cose procedettero così per molto tempo, l'opera di pulizia delle poche rane volenterose faceva sì che lo stagno restasse un luogo vivibile.
Poi un giorno accadde ciò che dalle rane più sagge era già stato annunciato tempo prima: lo stagno iniziò a sporcarsi sempre di più e l'opera delle rane volenterose non fu più sufficiente.
Fu in quel periodo che iniziò a comparire nello stagno un nuovo tipo di rana di colore giallo. Queste rane crebbero di numero in poco tempo e, pur vivendo nello stagno con gli altri, dicevano di sentirsi migliori e diverse.
Mentre tutte le altre rane discutevano dei problemi dello stagno e di come porvi rimedio, le rane gialle balzarono fuori dalla stagno e da lì iniziarono a dare indicazioni su come i problemi andavano risolti, rifiutandosi di rientrare nello stagno finché ci fossero state le altre rane.
"Venite giù e aiutateci a mettere le cose a posto" dicevano le rane volenterose.
"No, noi siamo migliori anche di voi e non ci vogliamo mescolare. Fate semplicemente come diciamo" dicevano le gialle.
Nel frattempo, le rane che volenterose non erano, sporcavano sempre di più lo stagno senza ritegno.
La situazione era in stallo: le energie utili a migliorare la situazione erano bloccate.
"Venite giù e accettate di sporcarvi anche voi le zampe in vista di un futuro migliore" dissero un'ultima volta le rane volenterose, ma le rane gialle erano ferme sui loro onorevoli principi.
Purtroppo, l'epilogo di questa storia non è buono: lo stagno collassò per la troppa sporcizia e molte rane volenterose morirono, mentre le rane che sempre avevano sporcato riuscirono a salvarsi e andarono a sporcare da un'altra parte.
Le rane gialle rimasero sul ciglio dello stagno interdette. "Avrebbero dovuto fare quello che dicevamo noi" sentenziarono alla fine.
primo!
RispondiEliminaCome esprimere una idea politica con intelligenza, un pizzico di eleganza e senza sparare.
Chapeau!
Loris