giovedì 3 aprile 2014

La giusta prospettiva

Ieri leggevo il post che  un caro amico ha pubblicato in occasione del suo compleanno: "Compiuti 60 anni. Non era garantito".
Il commento era chiaramente in chiave ironica e mi ha fatto riflettere.
Non è garantita la durata della nostra permanenza su questa terra (o su questa Dimensione).
Molti, a questo punto, avranno lasciato la lettura annusando aria di depressione, per dire poco.
Per quelli che rimangono, invece, dirò ancora due cose.
L'idea di non sapere con certezza per quanto tempo vivrò non crea in me pensieri tristi, almeno in questo momento. Piuttosto, mi affascina la prospettiva che l'imprevedibilità della morte getta sulla nostra vita.
Come spenderesti il tuo tempo oggi, considerando che non sai per quanto tempo starai qui?
Come svolgeresti i compiti che comunque sei chiamato a svolgere?
Quali relazioni umane (e non) continueresti a intrattenere?
Come parlesti a tuo figlio, alla tua compagna o al tuo compagno?
Che sentimenti sceglieresti di voler provare? Che pensieri coltiveresti?
Cosa vorresti dire che non hai mai detto? E a chi?
Cosa vorresti fare che non hai mai fatto?
Viviamo avendo fretta, ma senza considerare il tempo e le occasioni sprecati.
"La Vita è ciò che ti succede mentre fai altri progetti".
A testimonianza, una volta di più, che Vita e Morte non sono due opposti, la prospettiva della Morte ci può regalare la giusta angolatura da cui osservare la nostra Vita. 

Abbiate cura di voi ... e del tempo che rimane!

1 commento:

  1. "Mai respirato tanta vita come ad un funerale" mi sono sorpresa ad osservare. C'è una cosa che vorrei fare ma che non posso scrivere, però posso pensarla.

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