lunedì 16 settembre 2013

Come un pugno allo stomaco

Oggi avevo deciso di scrivere altro, ma la vista di alcune foto mi ha talmente sconvolto che i miei occhi sono ancora pieni di quelle immagini.
Sembravano solo addormentati, invece i tanti bambini sdraiati a terra erano morti.
Bambini siriani uccisi con gas letale... 
La mente sovrappone quell'immagine ad altre, terribili, già viste e non si capacita.
Per un angosciante gioco di proiezioni, quei bambini sembrano il mio o i tanti altri che in questi giorni vedo andare a scuola o all'asilo e non mi capacito.
Tra la rabbia, l'impotenza e la nausea, il  mio stomaco si contorce e non mi capacito.
Non mi abituerò mai a sentir parlare di guerre e di innocenti uccisi, per questo ringrazio.
Voglio continuare a stare male ogni volta e a sentire le budella rivoltarsi, perché significa che ancora la mia coscienza non si è addormantata e che non dimenticherò.

2 commenti:

  1. A cosa serve star male, quei bambini non ritorneranno in vita, meglio sarebbe evitare che succeda

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  2. Star male serve a non restare indifferenti; nel momento in cui smettiamo questi orrori diventano normalità!

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