giovedì 27 dicembre 2012

Passato e ritorno

Oggi la buca delle lettere conteneva una sorpresa bella, quanto inattesa: la lettera di una persona che ho avuto modo di ricontattare di recente grazie al mio libro.  Non la sentivo da 20 anni e, con mia sorpresa, si ricorda di me e con una certa precisione dovrei dire.
Mentre "bevevo" il contenuto della lettera, qualcosa di bellissimo e di doloroso si muoveva dentro di me. Rivedere attraverso gli occhi di un'altra persona una parte della propria vita che ormai si considera lontana è una sensazione particolare. Il periodo della vita in questione è la mia adolescenza e prima giovinezza. Sono stati anni pieni di tante cose, tantissime, ma io ne ricordavo solo alcune. O meglio, la mia memoria selettiva riporta a galla preferibilmente solo alcuni aspetti e non altri (in genere particolari neanche tanto piacevoli, sono masochista che ci volete fare?). Ma la lettera mi ha riportato alla mente cose che avevo rimosso e ha avuto il potere di cambiare qualcosa. E' come se un pezzo maltrattato della mia storia ricevesse finalmente un po' di riconoscimento. E' stato un momento così bello da far male.
Ovviamente, è il punto di vista di una persona e non si dovrebbe mai vincolare la propria immagine al giudizio altrui, anche quando il giudizio è positivo. Ma qui non si tratta di una valutazione, sono ricordi. E' come trovare in cantina una scatola ricoperta di polvere, aprirla sentendo di ricordare solo vagamente cosa contenesse e poi togliere il coperchio restando incantati dal contenuto. Piccoli oggetti che ci sono appartenuti: foglietti colorati, monetine, nastri. E poi, le foto naturalmente. Delicate istantanee di un tempo che non esiste più se non dentro di noi e per questo è più vivo che mai.
Quando sono tornata alla pienezza del momento presente, qualcosa di quel passato appariva diverso, finalmente pacificato.

1 commento:

  1. Ci sono perone o eventi che hanno questo forte potere nella nostra vita. A me il più delle volte capita quando sono alla ricerca di risposte...e così basta una vecchia poesia ricevuta in regalo, un biglietto di una sorella scritto anni ed anni fa, un vecchio libro o l'incontro di una persona che non vedevo da tempo.
    Sono i segni del nostro andare, dalla nostra possibilità e capacità di cambiare e di guardarci dentro apprezzando e gustando ciò che prima magari faceva solo male.

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